Era Stramaccioniana – Anno I

Ne sono state giocate di partite dall’ultima volta che ho scritto un post…

Erano i magici tempi di Gasperson, quando eravamo capaci di far vincere la neopromossa Novara con un roboante 3-1, quando impaurivamo il mondo con la magica difesa a 3, quando in casa perdavamo in Champions contro una squadra di cui non ricordo neppure il nome.

Poi il fato ci portò Ranieri, capace di un’incredibile parabola: dalle 7 vittorie consecutive (non subito ovviamente) tra novembre e gennaio alle innumerevoli sconfitte contro squadre… discutibili (Lecce su tutte).

Poi l’eliminazione in Champions e la sconfitta con l’illuminata Juventus hanno condotto all’esonero di Sor Claudio (o, come ribattezzato ironicamente, CR70) e all’unica (a mio avviso) bella notizia della stagione 2011-2012 (si, pure Guarin potrebbe essere considerato una nota positiva, ma al momento le sue prestazioni sono alquanto altalenanti…): l’ingaggio di Stramaccioni, un tecnico giovane, vincente (con la Primavera), simpatico, ironico, sfrontato al punto giusto e, soprattutto, molto aziendalista, come è ovvio che sia per un ragazzo che ha avuto l’occasione della vita.

Ebbene, il resto è cronaca: col tempo Stramaccioni sta conquistando i tifosi per una serie di motivi: risultati al momento al di sopra delle aspettative, interviste non banali e soprattutto in difesa dell’Inter, giocatori che sembrano avere nuovamente voglia di giocare, il recupero inatteso di Ranocchia, le oramai due vittorie nel derby etc.
Tanta roba, diciamo. E’ un tecnico che non solo sembra avere un atteggiamento “Mourinhano” (anche se dal punto di vista tattico mi sembrano due mondi diversi), ma che anche, al pari del suo illustre predecessore, riesce ad avere un carisma tale che le sue espressioni entrano nel dire comune dei tifosi (“bene bene”, “tanta roba”, etc.).

E mentre finalmente l’Inter torna a vincere e qualche volta a convincere, noi ci godiamo qualche raggio di sole dopo la tempesta che dura dal 23 maggio 2010 (con qualche lieve eccezione).

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